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Cibi Criminali, Food

Sudan nel Peperoncino

il colorante Sudan è un colorante rosso ammesso in Europa solo per solventi, plastiche e vernici. È liposolubile e non può essere aggiunto agli alimenti. Nel 2003, scatta un allarme circa la presenza di partite di peperoncino in polvere proveniente dall’India e colorato artificialmente con il colorante rosso “Sudan I”. A seguito del ritrovamento della sostanza in diversi alimenti in Francia e Inghilterra, sono stati effettuati numerosi sequestri. Anche in Italia scattarono controlli, sequestri, richiami e allarmi.

“Si vende ciò che è bello”, o forse, si vende più facilmente. Vale anche per gli alimenti. Prodotti più belli vengono acquistati più volentieri. Lo vediamo molto bene nell’ortofrutta. Chi acquista una mela brutta oppure un pomodoro marrone invece che rosso?

Questo concetto vale per moltissimi alimenti, perciò, purtroppo, si sono sviluppate tante modalità non sempre corrette per renderli più belli, più appetibili.

Tra le modalità non sempre corrette c’è per esempio l’utilizzo non dichiarato si sostanze coloranti. Oggi vediamo proprio una di queste situazioni, abbastanza nota per gli addetti ai lavori, magari un po’ meno per un consumatore.

Il Sudan è un colorante azoico sintetico che non è autorizzato per l’uso alimentare perché può essere cancerogeno. Si tratta di una frode poiché viene usato per dare un colore rosso più intenso al peperoncino o ad altri alimenti. Una frode che però può avere brutte conseguenze anche per la nostra salute. Le conseguenze per i consumatori sono difficili da valutare, ma si ritiene che il consumo prolungato o elevato di Sudan IV possa aumentare il rischio di tumori al fegato o alla vescica. 

La contaminazione con i coloranti Sudan nelle spezie e altri prodotti alimentari è un problema che si è verificato più volte negli ultimi anni, coinvolgendo diversi paesi e prodotti alimentari.  

Il problema della presenza del “Sudan rosso 1” negli alimenti è emerso a giugno 2003, quando l’Unione Europea, a seguito di segnalazioni provenienti dalla Francia, ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE del 21/6/2003 una “Decisione della Commissione” datata per la precisione 20 giugno 2003, “recante misure di emergenza relative al peperoncino rosso e ai prodotti derivati”. Da questa decisione cito alcuni paragrafi che corrispondono a quanto descritto nell’appello: “Il 9 maggio 2003 la Francia ha notificato attraverso il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi l’individuazione del colorante Sudan rosso 1 in peperoncini rossi originari dell’India. Non risulta che la notifica riguardi prodotti di origine comunitaria [….]”. “In base ai dati sperimentali disponibili il colorante Sudan rosso 1 può essere considerato una sostanza cancerogena genotossica. Pertanto è impossibile stabilire una dose giornaliera tollerabile. Sudan rosso 1 può anche provocare reazioni di sensibilizzazione per via cutanea o per inalazione. L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha inoltre classificato il colorante nella categoria 3 delle sostanze cancerogene.” “Gli Stati membri vietano l’importazione di peperoncino rosso e dei prodotti derivati, definiti all’articolo 1, a meno che le partite siano accompagnate da un certificato comprovante che il prodotto non contiene il colorante Sudan rosso 1 (CAS n. 842-07-09).”

“I prodotti […] nei quali è stato individuato il colorante Sudan rosso devono essere distrutti [sic].”

Un rapporto del Ministero della Salute italiano sulle segnalazioni di presenza di Sudan rosso nel 2003 nei prodotti italiani venduti all’estero e in Italia e nei prodotti esteri in vendita in Italia: la tipologia degli alimenti riscontrati positivi al Sudan 1 è eterogenea, comprendendo sia miscele di spezie e condimenti (tra cui paprica e pepe) sia prodotti alimentari quali sughi piccanti, salumi, pesti rossi, pasta piccante, miscele di spezie, cous cous, curry, tandoori masala, salsicce e paste alimentari, e altro ancora. I prodotti contenenti peperoncino italiano e i peperoncini italiani freschi non erano a rischio: non è il peperoncino in sé a essere cancerogeno, ma il colorante Sudan rosso 1 che vi viene immesso per adulterare e colorare peperoncino di importazione.

Anche nel 2004 un documento del Ministero della Salute italiano, datato luglio e riferito al secondo trimestre 2004, conferma il persistere del problema: “La situazione nel secondo trimestre del 2004 conferma il trend emerso lo scorso anno, essendo pervenute 37 notifiche (48 notifiche nel primo trimestre)”. Le notifiche in tutto il 2003 erano state 129. 

Ma quanto fa male questo Sudan rosso 1?

Stando alle fonti, il rischio è molto basso ma non trascurabile, come indicato dal rapporto dell’Istituto Federale tedesco per la Valutazione dei Rischi: “…il livello nei campioni esaminati negli Stati Membri dell’UE è risultato fra 2,8 e 3500 mg per chilogrammo di polvere di chili… alcune amine che si possono formare nell’assimilazione orale della sostanza sono classificate come cancerogene… A causa del loro meccanismo d’azione non è possibile definire una dose oltre la quale si ha un’azione cancerogena… questo significa anche che non è possibile definire una dose tollerabile giornaliera.”

I coloranti Sudan possono in linea di principio nuocere alla salute. Nel caso di consumo singolo o occasionale di alimenti contenenti alcuni milligrammi di coloranti Sudan, il rischio di cancro è probabilmente molto basso. Questa valutazione non si applica, tuttavia, al consumo frequente di cibi e spezie contenenti la sostanza a concentrazioni elevate di varie migliaia di milligrammi… Dato che il rischio aumenta nel caso di consumo frequente… a titolo precauzionale è opportuno assumere la minor dose possibile di queste sostanze”.

In estrema sintesi, il rischio è modesto (non è che un vasetto di sugo contaminato fa venire il cancro) ma non nullo, per cui per prudenza conviene ridurre al minimo possibile l’esposizione.

I coloranti Sudan (I, II, III, e IV) sono da qualche anno riconosciuti come cancerogeni e genotossici e perciò banditi in modo assoluto dagli alimenti in tutti i paesi dell’Unione europea con la Decisione 2004/92/CE successivamente integrata ed abrogata dalla Decisione della Commissione 2005/402/CE del 23.05.2005, che è stata la conseguenza di uno dei più grandi allarmi alimentari degli ultimi anni e ha caratterizzato l’attività analitica del peperoncino rosso piccante.

L’azione Tossica

Il metabolismo del Sudan I, (come studiato nei conigli), comporta reazioni sia ossidative che riduttive. L’azo-riduzione del Sudan I produce anilina e 1-ammino-2-naftolo, e questa reazione sembra essere responsabile della disintossicazione. In vivo, dopo l’ossidazione del Sudan I, i metaboliti C-idrossilati si formano come principali prodotti di ossidazione e vengono escreti nelle urine. Questi metaboliti si trovano anche dopo ossidazione con microsomi epatici di ratto in vitro. I metaboliti C-idrossilati possono essere considerati come prodotti di disintossicazione, mentre lo ione benzenediazonio (BDI) formato dalla scissione enzimatica catalizzata da microsomi del gruppo azoico del Sudan I, reagisce con il DNA in vitro.  Il principale addotto del DNA formato in questa reazione è identificato come l’addotto 8-(fenilazo) guanina, che è stato trovato anche nel DNA del fegato di ratti che sono stati esposti al Sudan I.

Altre frodi con il Sudan?

Salsa Worchester in Inghilterra

Nel febbraio 2005, il Sudan ho attirato l’attenzione, in particolare nel Regno Unito. Una salsa Worcestershire prodotta da Premier Foods è risultata contaminata con Sudan I. L’origine è stata fatta risalire al peperoncino in polvere adulterato. La contaminazione è stata scoperta dalla Food Standards Agency…. il prodotto era destinato all’esportazione in Italia

La frode allo zafferano

Lo zafferano è uno degli alimenti più frequentemente adulterati. Lo zafferano in polvere è più a rischio dello zafferano intero. Il più grande problema di sicurezza alimentare con la frode dello zafferano è probabilmente l’uso di coloranti sintetici per aumentare il colore dello zafferano intero fraudolento e della polvere di zafferano. I coloranti Sudan I-IV e Rodamina B sono stati trovati nello zafferano e sono considerati potenzialmente genotossici e cancerogeni. Lo zafferano genuino viene raccolto a mano, molto apprezzato per il suo colore e sapore e molto costoso. In effetti, è la spezia più costosa e costa tra $ 1.100 e $ 11.000 al kg. Il mercato internazionale dello zafferano valeva 430 milioni di dollari nel 2018. Il commercio dello zafferano è complicato. Le aree di coltivazione più importanti dello zafferano si trovano in Iran, Grecia, Marocco e India. Anche l’Afghanistan e la Spagna sono importanti fonti di zafferano. Lo zafferano etichettato spagnolo è coltivato principalmente in altri paesi ma confezionato in Spagna. L’Iran rappresenta la maggior parte della produzione globale al 90% – 93%, ma rappresenta solo il 40% delle esportazioni globali dirette, apparentemente perché lo zafferano iraniano viene rivenduto da altri paesi. Con così tanta produzione in un solo paese e con una stagione di raccolta breve, l’offerta di zafferano è estremamente vulnerabile agli eventi meteorologici. Il cambiamento climatico è una minaccia, con l’aumento dell’umidità in alcune aree che porta a più malattie fungine delle piante e la siccità in altre aree che limitano i raccolti.

Reggio Emilia 2015

A novembre 2015 l’ASL di Reggio Emilia ha comunicato un ritiro per la presenza di Sudan IV in confezioni di olio di palma  da 1 litro proveniente dal Ghana. Il prodotto era stato importato da una azienda di Cadelbosco di Sopra (RE) e venduto presso un commerciante  di Reggio Emilia.  Si tratta del secondo ritiro effettuato dall’ASL in pochi giorni. Dopo l’allerta del Ministero della Salute, sono partiti i primi richiami in Italia di olio di palma vergine contenente Sudan IV, importato dal Ghana. Le segnalazioni erano partite da Belgio e Olanda, coinvolgendo anche l’Italia nella distribuzione. Il Ministero ha allertato le Regioni per gli accertamenti e i richiami. Il 21 ottobre l’Autorità alimentare del Ghana ha invitato a non usare l’olio di palma dopo che le analisi su 50 campioni in 10 mercati di Accra hanno trovato Sudan IV nel 98% dei casi.

Quali sono le alternative al Sudan IV per colorare il peperoncino?

Le alternative al Sudan IV per colorare il peperoncino sono i coloranti naturali o quelli sintetici autorizzati per l’uso alimentare. Tra i coloranti naturali, si possono usare paprika, il peperone rosso o la bixina (un estratto dal frutto dell’annatto). Tra i coloranti sintetici, si possono usare quelli appartenenti alla categoria dei carotenoidi (come il beta-carotene o il licopene) o quelli derivati dalla tartrazina (come l’E102 o l’E110). Questi coloranti sono considerati sicuri per la salute umana se usati nei limiti stabiliti dalla normativa vigente.

Ma in ogni caso andrebbero dichiarati nell’elenco degli ingredienti del prodotto il ché ne rende comunque difficile l’utilizzo in una spezia che vuole essere venduta come “pura”

Tuttavia, bisogna fare attenzione a non confondere i coloranti con gli aromi. Infatti, il colore rosso del peperoncino non è solo una questione estetica, ma anche di sapore e di piccantezza. Il peperoncino contiene infatti una sostanza chiamata capsaicina, che è responsabile della sensazione di bruciore sulla lingua e delle proprietà benefiche del peperoncino¹. Aggiungere un colorante al peperoncino non ne modifica il contenuto di capsaicina, ma solo l’aspetto. Per questo motivo, è preferibile scegliere un peperoncino di qualità e naturale, che non abbia bisogno di essere alterato con sostanze estranee¹.

le rimostranze del governo del SUDAN

Il governo del Sudan in passato fece rimostranze perché il colorante cancerogeno al centro delle allerte alimentari prendeva il nome dal paese africano. Poiché centinaia di prodotti erano stati ritirati dai supermercati del Regno Unito dopo che il colorante illegale è stato utilizzato per colorare la polvere di peperoncino. L’ambasciatore del Sudan scrisse alla Food Standards Agency del Regno Unito, chiedendole di cambiare il nome di Sudan 1 per evitare ulteriori danni alla reputazione del Sudan.  Secondo l’ambasciatore il nome del colorante ha causato problemi al suo paese: “Siamo infelici perché il nome di questo strano materiale è associato al nostro paese, ed è noto come cancerogeno e questa non è una buona cosa per il nome del nostro paese”. Dichiarazioni fatte al programma Network Africa della BBC. Il governo sudanese ha chiesto alla FSA di rinominare il colorante e di pubblicizzare il nuovo nome “in tutti i principali giornali che il paese noto come Sudan non ha nulla a che fare con esso”.

La FSA afferma di non conoscere la genesi del nome del colorante, ma il professor John Griffiths, che insegna chimica dei coloranti funzionali all’università di Leeds nel Regno Unito, ha affermato che il colorante – noto anche come 1-fenilazo-2-naftalenolo – probabilmente ha ottenuto il nome a seguito dell’interesse per l’impero britannico nel momento in cui è stato sviluppato alla fine del 19° secolo.  “I produttori avevano mano libera per chiamarli come meglio volevano perciò optarono per nomi visibilmente esotici o legati a ciò che era attuale in quel momento”.  Ci sono i rossi del Congo, e i marroni del Congo, che insieme ai colori del Sudan “possono dare l’idea di un colore relativamente infuocato, suggestivo di paesi caldi”.

Bibliografia e Sitografia

Avvertimento al pubblico: coloranti Sudan I e Sudan IV in peperoncino …. https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-89786.html

Peperoncino: “Allarme rosso” monitoraggio del sudan un colorante …. https://www.arpa.sicilia.it/wp-content/uploads/2014/06/peperoncino_al_sudan_colorante_cancerogeno_e_genotossico_.pdf

Coloranti pericolosi nel peperoncino macinato – Ticinonline. https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1596654/prodotto-sudan-iv-peperoncino-coloranti

Allarme peperoncino al colorante cancerogeno “Sudan I”. http://www.ilquotidiano.it/articoli/2004/08/16/23882/allarme-peperoncino-al-colorante-cancerogeno-sudan-i

Troppi scandali alimentari negli ultimi mesi in Europa: da Ferrero a …. https://ilfattoalimentare.it/troppi-scandali-alimentari-negli-ultimi-mesi-in-europa-da-ferrero-a-buitoni-serve-piu-responsabilita.html

I prezzi stracciati del peperoncino cinese mettono in crisi quello …. https://ilsalvagente.it/2021/01/29/i-prezzi-stracciati-del-peperoncino-cinese-mettono-in-crisi-quello-italiano/

Peperoncino contaminato: quello che costa meno è pericoloso per la salute. https://www.investireoggi.it/news/peperoncino-contaminato-quello-che-costa-meno-e-pericoloso-per-la-salute/

Torna l’incubo del Sudan, il colorante cancerogeno. https://ilsalvagente.it/2015/12/04/torna-lincubo-del-sudan-il-colorante-cancerogeno

Sudan I, il peperoncino cancerogeno: nuove regole – LifeGate. https://www.lifegate.it/sudan_i_il_peperoncino_cancerogeno_nuove_regole

Avvertimento al pubblico: coloranti Sudan I e Sudan IV in peperoncino …. https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-89786.html

Coloranti pericolosi nel peperoncino macinato – Ticinonline. https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1596654/prodotto-sudan-iv-peperoncino-coloranti

Avvertimento al pubblico: coloranti Sudan I e Sudan IV in peperoncino …. https://www.blv.admin.ch/blv/it/home/dokumentation/nsb-news-list.msg-id-89786.html

Avvertimento al pubblico: coloranti Sudan I e Sudan IV in peperoncino …. https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-89786.html